L’agrotecnico Corzetto e il punteruolo individuato a “Santa”: fare prevenzione costa poco

SANTA MARGHERITA.
«Bisogna iniziare a trattare le piante circostanti a quella colpita dal punteruo­lo rosso, al più presto». L’agrotecni­co genovese Marco Corzetto, inse­gnante all’istituto agrario Marsano di San Colombano Certenoli, spe­cialista in fitoiatria e stabilità degli alberi e tecnico di riferimento, in Li­guria, di Difesa Ambientale, inter­viene così dopo il caso della palma del 1945 del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita colpita dal Rhynchophorus ferrugineus, più conosciuto come Punteruolo rosso. Quello venuto alla luce al Miramare il primo caso di Punteruolo rosso nel Levante. Per la palma del Mira­ mare, è stata la stessa famiglia pro­prietaria dell’albergo a intervenire prontamente: prima, contattando il celebre agronomo Ettore Zauli. Poi, incaricando una ditta specializzata dell’Emilia Romagna, la Tecnogre­en (che è anche intervenuta sulle palme di Palazzo Colonna, a Roma). Ma cosa fare, per le tante palme pre­senti a “Santa” e nel Levante? C’è chi, come Claudio Littardi, esperto del Centro Studi e Ricerche per le palme del Comune di Sanremo, centro nato ad hoc per fronteggiare il terribile Rhynchophorus ferrugi­neus, ha già spiegato al Secolo XIX che, non esistendo rimedi, a oggi il metodo più efficace per evitare una vera e propria strage è l’abbatti­mento ­ per tempo ­ della palma in­ festata. «A Bordighera, dove il Pun­teruolo si è presentato già nel 2007, abbiamo contenuto il problema ab­battendo le palme infestate ­ aveva spiegato Littardi ­ a oggi, nonostan­te anni e anni di ricerca, non ci sono metodi in grado di debellare com­letamente il problema per tem­po». Corzetto, protagonista nel no­vembre del 2010, con Capitan Ven­tosa, di un servizio su “Striscia la no­tizia” per denunciare la scarsa attenzione dei Comuni di Alassio e Albenga al problema del punteruo­lo rosso, invece, non pensa che la soluzione sia l’abbattimento. Anzi. «Il mio consiglio è quello di iniziare a trattare le piante circostanti a quel­la colpita e ritengo non corretta la soluzione dell’abbattimento delle palme. Quando l’insetto dà segni di sé, la palma è forse compromessa, ma anche tutte le palme attorno hanno subito l’infestazione. Possia­mo quindi permetterci di tagliare tutte le palme di Santa Margherita? L’arrivo del punteruolo a Santa Margherita è stato casuale, proba­bilmente trasportato da un’auto o un battello». Per Corzetto, il pro­blema del punteruolo va affrontato mettendo un atto un trattamento di difesa «che ha costi irrisori, di appe­na alcune decine di euro l’anno. Ed è, a mio parere, irresponsabile non metterlo in atto. Con il trattamento di difesa i risultati ci sono, come di­ mostrano per esempio i trattamen­ti effettuati da Difesa Ambientale a Brindisi». E se nel Levante siamo al­le prese con il Punteruolo rosso Corzetto spiega che peggio di noi sta Genova, con la battaglia contro il Fusarium, « fungo cha sta flagellan­do le palme di Genova». Intanto, in attesa del sopralluogo di Littardi sulle palme di “Santa”, alcuni di­ pendenti del Comune stanno seguendo, proprio in questi giorni, un corso specifico sul “killer delle pal­me” a Sanremo. Nel mentre, il Co­mune portando avanti anche un la­voro di monitoraggio e intervento sulle piante.

Il secolo XIX ‘Il secolo XIX ‘Killer delle palme, difendere le piante circostanti’.pdf

Autore: SILVIA PEDEMONT