SIM

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Sempre più frequentemente in ambito urbano vengono prodotti danni agli apparati radicali degli alberi, a causa di lavori e scavi effettuati in loro prossimità.

test_di_caricoQuesti danni creano enormi problemi fitovegetativi alla pianta ma, in maniera ancor più rilevante, possono pregiudicarne la loro stabilità.

Recentemente, sempre su studi tedeschi, è stata divulgata una nuova forma di indagine, già conosciuta da tempo ma da sempre monopolizzata da pochissimi operatori al mondo: la SIM.
Questa nuova metodologia di analisi è attualmente l’unico sistema in grado di valutare il rischio di scalzamento della sua massa radicale.
Il suo procedimento, che richiede tempi lunghi, valuta pertanto la resistenza alla rottura e allo sradicamento di un albero sottoposto ad una forza di trazione (simulazione di vento).
E’ pertanto, in assoluto, la forma di indagine più avanzata esistente, l’unica in grado di valutare la reale capacità di tenuta di un apparato radicale.
L’indagine si effettua con il posizionamento di numerosi elastometri posti su tronco e rami, in prossimità dei punti ove si presume vi sia debolezza affinchè venga misurata l’estensione delle sue alla ricerca di anomalie; di alcuni inclinometri, che verificano i minimi livelli di oscillazione in atto al colletto dell’esemplare quando questo viene sottoposta ad una trazione per mezzo di un tirforce, con forze note monitorate da un dinamometro.

Ogni pianta ha dei parametri di riferimento all’inclinazione e flessione che vengono calcolati quando la si sottopone a forze di tirata, questo è sostanzialmente il sunto dell’indagine;
I dati ottenuti vengono infine analizzati da un software di calcolo che terrà conto di molteplici variabili quali la specie di pianta , la sua altezza e diametro del tronco, il volume della chioma, l’altitudine dei luoghi, il contesto ambientale,
Il risultato ottenuto permetterà di conoscere i dati strutturali della pianta quali la dimensione in mq della chioma, il suo peso, la sua altezza;
Il risultato finale permetterà di conoscere il rischio statico dell’esemplare oppure, attraverso una elaborazione fotografica di una sua sagoma, le possibili riduzioni della chioma affinchè questa sia riportata in sicurezza.

Il cedro di Torriglia e la SIM

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