MURI A SECCO

La realizzazione dei muri a secco è una vera e propria arte alla portata di pochi. Il muro a secco è un manufatto realizzato esclusivamente con pietre e terra, senza l’uso di calce o di altri leganti, ma semplicemente incastrando pietre di forme e dimensioni differenti.

I muri a secco hanno essenzialmente due scopi:

– funzione di sostegno,
– funzione divisoria, di delimitazione dei terreni.

Ci sono le diverse tipologie di muri di sostegno:

– muro in cemento armato
– muro a gravità (costruito con pietre e malta cementizia)
– muro a secco

Il muro in cemento armato funziona come una mensola: esso vince la spinta della terra, da un lato, con la resistenza della propria struttura (opposizione allo sforzo di taglio e, dall’altro lato, sfruttando il peso stesso della terra come elemento stabilizzante (opposizione agli sforzi di ribaltamento e di scorrimento).

Il muro a gravità contrasta la spinta della terra opponendosi a tutti gli sforzi che essa genera, esclusivamente con il proprio peso e con la resistenza propria della sua struttura. Esso funziona, in pratica, come un grosso monolite che la spinta della terra non riesce a rompere, nè a spostare, nè a ribaltare.

Il muro a secco, per la sua struttura stratificata non può che contrastare lo sforzo al taglio con l’attrito che ogni strato esercita sull’altro (per questo motivo, in fase di costruzione, occorre fare in modo che l’attrito sia massimo).

Quanto al ribaltamento ed allo scorrimento il muro a secco funziona, approssimativamente, come il muro a gravità.

La scelta della tipologia del manufatto da impiegare dipende dai seguenti fattori:

  • Caratteristiche del luogo:

Vi sono situazioni in cui il muro a secco non può essere impiegato per la funzione di sostegno. Il caso tipico sono le zone di compluvio, ossia di raccolta delle acque dei versanti, dove il forte dilavamento e la persistenza di fango impediscono la durata di un muro costruito con pietre e terra. Il muro a secco, come peraltro il muro a gravità, non è indicato in zone di movimento franoso profondo.

Il muro in cemento armato, dal punto di vista della resistenza, è senza dubbio il più efficace in qualsiasi condizione e, con opportune palificazioni di base, è l’unica tipologia di manufatto che regge in caso di frane profonde e alla spinta prolungata dell’acqua.

  • Costi di costruzione:

Il muro in cemento armato è senz’altro il più costoso richiedendo, oltre il progetto e la direzione lavori di un ingegnere, scavi ingenti e una grande quantità di ferro e calcestruzzo.

Fra il muro a gravità ed il muro a secco, il più economico fra i due è forse il primo in quanto necessita di meno tempo per la realizzazione.

(Il muro a secco, indicativamente, ha un costo di costruzione variabile fra i 100 ed i 150 €/mq)

Per completezza si ricorda che esistono dei contributi regionali consistenti per il ripristino dei muri a secco.

  • Accessibilità del luogo e disponibilità dei materiali:

Se sul luogo non può arrivare almeno un autocarro e una piccola ruspa, sarà improbabile che si riesca a costruire un muro in cemento armato.

Nel caso, che il trasporto sia difficoltoso, occorrerà sfruttare appieno i materiali del luogo. Pertanto, se non si hanno a disposizione pietre abbastanza squadrate per la realizzazione del muro a secco, si potrà optare per il muro a gravità. Indicativamente, con 1 mc di sabbia di frantoio e 15 sacchi di cemento da 20 kg si riescono a realizzare 10/15 mq di muro.

  • Vincoli paessagistici ed estetica del paesaggio:

Il muro a secco non ha concorrenti in fatto di estetica: esso stesso è un elemento di arredo e tenderà a diventare sempre più bello man mano che si inverdisce. Il muro a gravità, se ben fatto, può essere una valida alternativa. Il muro in cemento armato è assolutamente orrendo, ma laddove non ci fosse alternativa, con ulteriori costi aggiuntivi, potrà essere rivestito in pietra.

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